SEI PEZZI FACILI – IL TEATRO DI MATTIA TORRE DIRETTO DA PAOLO SORRENTINO

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SEI PEZZI FACILI
SU RAI3 IL TEATRO DI MATTIA TORRE DIRETTO DAL PREMIO OSCAR PAOLO SORRENTINO

Da “Migliore” a “Gola”, passando per “Perfetta”, “Qui e ora”, “465” e “In mezzo al mare”: dal 19 novembre, ogni sabato alle 22.00 su Rai 3 (poi, tutti su RaiPlay), Rai Cultura propone “Sei pezzi facili”, sei tra le opere teatrali più famose di Mattia Torre, scomparso prematuramente nel 2019 all’età di 47 anni, con la regia televisiva e la direzione artistica del Premio Oscar Paolo Sorrentino.
Tutti gli attori, scelti da Mattia Torre per interpretare i suoi indimenticabili personaggi, sono tornati in scena per questo allestimento: Valerio Mastandrea in “Migliore” che apre la serie, Geppi Cucciari in “Perfetta” (26 novembre), Valerio Aprea e Paolo Calabresi in “Qui e Ora” (il 3 dicembre), Giordano Agrusta, Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo De Ruggieri in “456” (il 10 dicembre), e ancora Valerio Aprea in “In mezzo al mare” e “Gola” (il 17 dicembre).
“Sei pezzi facili” è una produzione Fremantle Italia in collaborazione con The Apartment per Rai Cultura.
In conferenza stampa abbiamo parlato con un sempre garbatissimo Paolo Sorrentino.
D.: Lei è uno dei registi più noti e acclamati al mondo, è un dato di fatto, non è certo piaggeria. Un altro, al suo posto, si preoccuperebbe esclusivamente del suo prossimo lungometraggio, poi di quello successivo e di quello successivo ancora. Invece lei appare da sempre un grande entusiasta e passionale di ogni possibile sfaccettatura della sua professione. Ad esempio, mentre molti utilizzano la palestra del cortometraggio sperando di giungere al lungometraggio, senza poi più tornare indietro, lei anche dopo l’Oscar (e tantissimi altri premi in giro per il mondo) non ha disdegnato affatto, con entusiasmo e passione, di girare alcuni cortometraggi. Pertanto le chiedo: nell’omaggiare e nel contribuire a far ulteriormente conoscere la genialità di Mattia Torre, c’è una correlazione tra quella passionalità che la conduce a girare dei corti e l’essere oggi direttore artistico e regista di questo progetto teatral-televisivo?
R.: Grazie per quello che dice, che io sarei entusiasta, vorrei che fosse così ma purtroppo non lo è, mi piacerebbe che fosse vero (nota: sorridente e garbato come sempre). No, la verità è che il lavoro che abbiamo fatto su Mattia Torre per me avviene per due ragioni: una che è proprio sentimentale, perché mi manca molto e con questo lavoro mi sembra di risentire la sua voce, cosa molto emozionante e commovente; e poi c’è un’altra ragione, cioè che il teatro di Mattia Torre aveva secondo me assolutamente bisogno di un’amplificazione che solo la televisione, e in particolare la RAI, può dare, e quindi l’ho fatto per questo. Così come Mattia voleva rilanciare, come dicevi tu, e voleva sempre che ci fossero sempre più spettatori, che non era un’ambizione ma era una necessità del lavoro di questo autore. Ed io ho fatto tutto per questo.
Appuntamento per sabato 19 su Rai3, ma “Gola” è già visionabile su RaiPlay.

(Franco Baccarini)

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