LA STORIA

Fiction su Rai 1, in onda da lunedì 8 gennaio

La Storia (History: A Novel), director Francesca Archibugi, cinematography Luca Bigazzi. A series based on the ‘History: A Novel’ of Elsa Morante, in Rome during the war and after the war.

Presentata in RAI alla stampa nella mattinata odierna, LA STORIA vede come script il soggetto di serie ed i soggetti di puntata di Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo, con la sceneggiatura di Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo e Francesca Archibugi; ma, soprattutto, è tratto da “La Storia” di Elsa Morante, pubblicato da Giulio Einaudi Editore, Torino.

I protagonisti sono Jasmine Trinca, Elio Germano, Asia Argento, Lorenzo Zurzolo, Francesco Zenga e con Valerio Mastandrea, per la regia di Francesca Archibugi, con la produzione Picomedia in collaborazione con Rai Fiction.

            Serie tv in 4 serate da 100 minuti ciascuna, in onda da lunedì 8 gennaio in prima visione su Rai 1.

            Vediamo insieme la sinossi di serie.  

Roma, quartiere San Lorenzo. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, Ida Ramundo, insegnante elementare rimasta vedova con un figlio adolescente di nome Nino, decide di tenere nascoste le proprie origini ebraiche per paura della deportazione. Un giorno, rientrando a casa, viene violentata da un soldato dell’esercito tedesco, un ragazzo ubriaco. Dopo lo sgomento, l’angoscia e la vergogna, scopre di essere incinta. Mentre Nino trascorre l’estate al campeggio degli Avanguardisti, Ida partorisce in segreto un bambino prematuro, piccolo e quieto, con gli stessi occhioni azzurri del padre, quel soldato ragazzino tedesco già morto in Africa. Quando Nino torna a casa e scopre il fratellino, lo accetta di slancio e se ne innamora. Lo soprannominerà Useppe. La piccola famiglia viene stravolta dagli eventi della guerra: prima Nino, fascista convinto, decide di partire per il fronte contro il parere di Ida, lasciandola sola con Useppe; poi, nel bombardamento di San Lorenzo del luglio 1943, la loro casa viene distrutta, Ida perde tutto ed è costretta a sfollare a Pietralata. Da quel momento, ogni giorno diventerà una lotta per la propria sopravvivenza e per quella del suo bambino. Intanto, Useppe cresce aspettando i ritorni di suo fratello, al quale è legato da un amore inossidabile, mentre una vitalità a tratti disperata spinge Nino verso la lotta armata di Resistenza, verso l’amore, verso i compagni, pieno di desideri; più soldi, più affari, più avventura. Dopo la guerra si darà al contrabbando, prima di sigarette e, poi, in quello delle armi. Vuole una vita migliore per sé, per Ida e per Useppe.

Una breve nota della 63enne regista romana, nota soprattutto per i grandi successi al cinema degli anni Novanta, come MIGNON È PARTITA, VERSO SERA, IL GRANDE COCOMERO, CON GLI OCCHI CHIUSI:

            “Ida Ramundo vedova Mancuso viene violentata. Tutto nasce da una violenza sessuale di un giovane soldato tedesco su una donna incapace di difendersi. Quel giovane soldato morirà poco dopo, in guerra. Tutti sono incapaci di difendersi. I personaggi di questo grandioso libro sono creature senza nessun potere, attraversate da forze collettive, piccole figure che tentano di sopravvivere nel decennio di un secolo che ha attraversato l’orrore assoluto. Come mettersi al servizio di un’idea tanto semplice quanto gigantesca? Con tutta l’umiltà e la fedeltà possibili. Attenzione spasmodica alla distribuzione dei ruoli, alla scelta degli attori e delle attrici, dei cani e dei bambini, delle case, delle piazze, delle scarpe e delle ciabatte. Immagini. Voci. Luci. Suoni. Il lavoro di regìa è una sequenza infinita di scelte macro e microscopiche, grandi impostazioni e minimi dettagli. Guidare una armata di collaboratori geniali, tutti tesi allo stesso scopo: cercare di restituire nei personaggi e nelle scene lo stesso stupore, divertimento, orrore, disperazione che si è provati leggendo LA STORIA da adolescenti. Con la precisa certezza che sarebbe stato impossibile. È stato terrificante e bellissimo.”

            Pur nella finzione del romanzo di una tra le più grandi narratrici italiane di sempre, sceneggiato in maniera necessariamente parzialmente rivisitata ma – in ogni caso – in modalità assai rispettosa, si tratta pur sempre di una pagina di storia (proprio come nel titolo) drammatica ed importante da far conoscere, proprio nel solco del servizio pubblico celebrato mercoledì scorso, in occasione del 70mo anniversario della televisione. D’altronde, quando si parla di una storia (con la “s” minuscola) che incrocia la Storia (con la “S” maiuscola), il pensiero va subito al romanzo di Elsa Morante, che a suo tempo vendette oltre un milione di copie, senza contare le ristampe nei decenni a seguire e senz’altro, le vendite che possiamo immaginare successive alla visione di quest’opera per la televisione, che non è la prima, e chi è della generazione di chi vi scrive, nonché delle generazioni ancora precedenti, ricorderà – nel pieno della lunga e gloriosa stagione degli sceneggiati RAI – LA STORIA del 1976, per la regia di Luigi Comencini, con Claudia Cardinale protagonista e con Suso Cecchi D’Amico co-sceneggiatrice, che invitiamo a visionare proprio a partire da questi giorni su Rai Play, dove viene proposto in via eccezionale in occasione dell’uscita di questo nuovo lavoro ispirato al capolavoro della Morante.

(Franco Baccarini)

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