Nuova fiction di Rai 1, dal 28 febbraio per tre settimane
“Sei donne – Il mistero di Leila”, serie prodotta da IBC Movie con Rai Fiction è stata ideata, creata, scritta da Ivan Cotroneo e Monica Rametta, interpretata da Maya Sansa, Isabella FerrarI, Ivana Lotito e con Denise Tantucci, Alessio Vassallo e la partecipazione di Maurizio Lastrico e Gianfelice Imparato, per la regia di Vincenzo Marra. In tre serate in prima visione su Rai 1 da martedì 28 febbraio.
Abbiamo visionato in anteprima stampa la serie, mercoledì 22, per poi partecipare alla conferenza stampa il giorno successivo. Ottima prestazione di Maya Sansa, finalmente protagonista assoluta di una serie tv, lei che è stata per tanti anni la musa di Marco Bellocchio, con il quale ha vinto il suo unico David di Donatello (oltre a tantissimi altri premi) e che è stata protagonista di produzioni all’estero, soprattutto in Francia, per registi di assoluto prestigio, e a 47 anni trova anche la consacrazione televisiva in questa serie, dopo essere stata troppo spesso comprimaria o, comunque, non protagonista. Altra annotazione che vogliamo fare, è che la Rai – oltre a proporre fiction che vengono vendute in tutto il mondo – da qualche anno sta promuovendo tutto il territorio nazionale, ed in questo caso la location è quella quasi sempre trascurata di Taranto, dopo serie recenti ambientate a Matera, Bari, Aosta, Alto Adige, e molte a Napoli, come abbiamo ricordato molto recentemente. Grazie alla messa in onda delle fiction Rai in tantissimi Paesi esteri, questo è anche un modo di promuovere il territorio ed il turismo. Pensate, a quasi un quarto di secolo dal primo episodio girato, a quante centinaia di migliaia di turisti italiani e, soprattutto, stranieri si sono recati e si recano ancora nella ‘casa di Montalbano’ sul mare, dell’immaginaria Vigata, ma che nella realtà si trova in uno dei tanti paradisi italici. È diventato ed è tuttora un ‘luogo di culto laico’.
Torniamo alla serie in questione.
La scomparsa di una ragazzina, Leila, e del suo patrigno Gregorio, è il mistero attorno al quale si sviluppa il racconto della nuova serie Rai, un giallo psicologico nel quale la ricerca della verità si incrocia con le storie di sei donne di oggi – Anna, Michela, Alessia, Viola, Aysha, Leila – ciascuna con un proprio vissuto, ciascuna con i propri segreti, rappresentative di un universo femminile contemporaneo, tra determinazione e fragilità, amore ed odio, costrizioni e libertà.
Un nuovo capitolo della scrittura televisiva di Ivan Cotroneo e Monica Rametta, che firmano un’avvincente trama mistery per indagare la psicologia di personaggi complessi e sfaccettati, con particolare attenzione al tema del riscatto femminile, già sperimentato in acclamate serie Rai come “Un’altra vita”, “Sorelle”, “Mentre ero via”. La regia è affidata a Vincenzo Marra, pluripremiato regista cinematografico apprezzato anche all’estero (“Tornando a casa”, “L’ora di punta”, “L’equilibrio”) che firma la sua prima regia televisiva con una serie innovativa e corale che unisce un cast di grandi nomi ad un approccio produttivo e narrativo autoriale.
Protagonista Maya Sansa, nel ruolo del Pubblico Ministero di Taranto Anna Conti, stimata ed autorevole professionista con un problema di alcolismo, riaffiorato dopo la fine del suo matrimonio, che la rende dura nei rapporti interpersonali, soprattutto con il nuovo ispettore Emanuele (Alessio Vassallo), appena arrivato in Procura. Trovando nella sparizione di Leila (Silvia Pacente) delle analogie con il suo passato, Anna si butta senza tregua nella risoluzione del caso, inizialmente sottovalutato dalla Procura come un semplice allontanamento volontario, ma sul quale sembrano aleggiare bugie, incongruenze e testimonianze poco convincenti. Intorno al ‘mistero di Leila’ ruotano le altre donne della serie: Michela (Ivana Lotito), la zia materna, chirurgo ortopedico, Alessia (Denise Tantucci), l’allenatrice di atletica, Aysha (Cristina Parku), la migliore amica di Leila e Viola (Isabella Ferrari), la vicina di casa.
Nulla è scontato e prevedibile in questo intreccio noir che si dipana, puntata dopo puntata, offrendo allo spettatore indizi, conferme, confessioni, inaspettati risvolti e giochi di ruolo capaci di condurlo, senza rassicurazioni né retorica, alla verità.
Arricchiscono il cast: Maurizio Lastrico, nel ruolo di Gregorio, il patrigno di Leila, Pier Giorgio Bellocchio nei panni di Roberto, l’ex marito di Anna, e Gianfelice Imparato, che interpreta il Procuratore capo Marcello Trifoni, molto vicino ad Anna, con lei duro e protettivo allo stesso tempo.
Realizzata con il contributo di Apulia Film Fund della Fondazione Apulia Film Commission, la serie restituisce la fotografia di una Taranto inedita e contemporanea, a fare da cornice ad un racconto corale dove le storie dei protagonisti si intrecciano con un tessuto territoriale lontano da stereotipi.
Veniamo ad un’interessante dichiarazione congiunta rilasciataci dagli sceneggiatori, Ivan Cotroneo e Monica Rametta:
“Abbiamo voluto ideare e scrivere Sei donne – Il mistero di Leila con l’intenzione di sviluppare un giallo che ruotasse intorno alla scomparsa di una ragazzina quindicenne, Leila, e di suo padre, certo, ma volevamo che questo giallo fosse anche l’occasione per lo spettatore di fare un viaggio nelle storie di sei donne di oggi, cioè del 2023, in Italia, molto diverse tra loro. Prima di tutto il pubblico ministero che indaga sulla scomparsa, Anna, ma poi la zia della ragazza scomparsa, Michela, la sua allenatrice di atletica leggera, Alessia, la sua vicina di casa, Viola, la sua migliore amica, Aysha. Ciascuna delle sei donne porta nella vicenda la sua storia personale, complicata, nascosta, passionale, porta la sua propria battaglia quotidiana, porta la sua resistenza in una società ancora misogina e patriarcale. (…) Abbiamo voluto che fossero storie diverse, ma tutte legate da un filo: le loro storie raccontano di ragazze e donne nella nostra società, sono vicende che trattano temi per noi importanti, l’integrazione, il lavoro femminile e il gender gap, il tradimento, la calunnia, la violenza domestica, il body shaming. Ciascuna per la sua parte, le sei donne del titolo tracciano uno spaccato non cronachistico ma umano della figura della donna oggi, nel 2023 e nello stesso tempo partecipano allo sviluppo e alla soluzione del mistero, perché ciascuna delle storie costituisce un tassello per capire Leila e la storia legata alla sua scomparsa con il padre Gregorio. (…) Così, la serie è un mistery pieno di colpi di scena, ma è anche il ritratto di sei personaggi femminili a cui ci siamo affezionati scrivendo, perché ciascuna di loro somiglia a donne e ragazze che abbiamo conosciuto, che sono accanto a noi, e che non sempre hanno voce nelle storie, non sempre hanno presenza nei racconti. E le serie che abbiamo ideato e sviluppato, da sempre, hanno questa ambizione, quella di raccontare ciò che non è stato raccontato. (…) Le nostre sei donne ora hanno un volto, un corpo, una vita, grazie al lavoro del nostro regista Vincenzo Marra, e di una produzione che, insieme a Rai Fiction, hanno creduto dall’inizio in questa possibilità di racconto. Di questo siamo grati, e speriamo che le storie delle nostre donne, delle nostre ragazze, parlino a tutti, come hanno parlato a noi”.
Il regista, Vincenzo Marra, tra le altre cose, ha dichiarato: “Quando mi proposero di dirigere l’intera serie Sei donne – Il mistero di Leila come prima reazione rimasi sorpreso, erano tante le sfide da affrontare: oltre al formato seriale che fino a quel momento non avevo mai trattato, per la prima volta avrei dovuto dirigere una storia non scritta da me e confrontarmi con degli interlocutori nuovi. (…) L’entusiasmo e la spinta dei produttori nel volermi sono stati determinanti, mi fu chiesto un tocco autoriale a servizio di una storia popolare. Con il passare dei giorni la voglia di affrontare la sfida si fece più insistente dentro di me e decisi di accettare. (…) Ho approcciato questa materia con grande serietà, ho creato un’empatia con le protagoniste della storia, tutte donne sofferenti e con grosse ferite alle spalle, cercando di valorizzarne il lato umano più profondo, per poter restituire allo spettatore dei profili umani e popolari con cui potersi immedesimare. (…) Ho proposto e ottenuto di ambientare la storia in un caldo luogo di mare. Dalla prima lettura dei copioni, anche se non era prevista, ho sentito dentro di me che la presenza del mare, avrebbe offerto moltissimo all’anima del progetto. (…) Grazie alla bravura e generosità dell’intero cast tecnico ed artistico, che mi ha seguito durante la lunga e faticosa lavorazione, ho potuto realizzare questa storia come se fosse ‘un lungo film’, sono molto contento del risultato finale e spero che il pubblico potrà rimanere conquistato da questa storia”.
Appuntamento agli spettatori appassionati del mistery drama italiano su Rai 1 il 28 febbraio, il 7 ed il 14 marzo.
(Franco Baccarini – Agenzia Press Italia)