SIGNS OF LOVE, DA GIOVEDI 11 AL CINEMA

SIGNS OF LOVE di Clarence Fuller, con Hopper Jack Penn e Dylan Penn (rispettivamente, figlio e figlia di Sean Penn), Zoë Bleu, Wass Stevens, Cree Kawa, Jahlil T. Hall e Rosanna Arquette.
Vincitore della prima edizione del Premio Corbucci assegnato nell’ambito di Alice nella Città 2022.

SINOSSI
Signs Of Love si svolge nel quartiere di Port Richmond (Philadelphia), un sobborgo difficile dove le culture si mescolano e a regnare è la legge della strada. Hopper Jack Penn interpreta Frankie, un giovane del nord di Philadelphia che sogna una vita migliore. Frankie fatica a garantire un’esistenza normale al nipote adolescente, spera solo che possano sfuggire alle insidie della microcriminalità e dell’abuso di sostanze in cui è già caduto suo padre. Quando Frankie incontra Jane (Zoë Bleu), una ragazza sorda di una famiglia benestante, sente improvvisamente di poter credere nell’amore e sperare in una vita migliore, ma solo a patto di riuscire a sfuggire alla difficile situazione della strada e all’influenza della sorella maggiore
(Dylan Penn).

IL REGISTA
Clarence Fuller è un regista e sceneggiatore con base a New York. Grazie al suo amore per il cinema e la musica, ha fondato la sua società di produzione, la Somewhere Entertainment. Da allora Clarence ha prodotto e diretto numerosi video musicali e filmati di bellezza e di moda. Il suo pluri-premiato film di moda Corto Moltedo è stato il catalizzatore per trasformare la sua passione per la regia in una carriera. Signs of Love è il suo primo lungometraggio.


NOTE DI REGIA
Crescere in povertà è stordente e complesso. Può limitare la mentalità e quindi le opportunità. Tutti quelli che ti circondano hanno i vestiti più belli, le scarpe da ginnastica migliori o la console per videogiochi più recente, e tu vieni preso in giro perché non possiedi nulla di tutto ciò. In casa, sei solo per la maggior parte del tempo; tua madre lavora 12 ore al giorno per non vivere di buoni pasto e per crescere 5 figli da sola. Non c’è tempo per darti attenzioni speciali e non sei mai coccolato. Tuo padre non è presente e tu stai cercando di capire come affrontare
ciò che la vita ti propone. Da adolescente, inizi a fare scelte basate sulle cose tangibili della vita per sentirti “figo” come i tuoi coetanei. Da adulti ci si rende conto che sono le cose intangibili a essere importanti, ma si è già intrappolati dalle scelte fatte da adolescenti. O almeno così si pensa… Ecco Frankie.
Sebbene sia un racconto di fantasia, io e Frankie, il protagonista, abbiamo esperienze di vita simili. Anch’io, come Frankie, ho un nipote che è come un fratello per me e un padre tossicodipendente e, nonostante le disfunzioni delle nostre famiglie, siamo entrambi degli inguaribili romantici. All’epoca della prima stesura di questa sceneggiatura, mi sono ispirato a Terrence Malick e alla sua capacità di raccontare una storia senza molti dialoghi: così è stata creata Jane, la ragazza sorda che rappresenta l’interesse amoroso di Frank. Jane è bella,
intelligente, determinata e aiuta Frankie a vedere oltre i suoi svantaggi personali. Il suo personaggio non si ispira a qualcuno in particolare, ma piuttosto all’idea di innamorarsi contro ogni probabilità. Anche Patty, la sorella di Frankie, ha un’influenza molto importante sulla sua vita. Nonostante le differenze, lui sa che lei è in conflitto e condizionata dalla stessa infanzia che ha avuto lui, e sente un profondo senso di responsabilità morale nel prendersi cura di lei. E poi c’è Rosie, che può essere una figura materna quando lui ne ha bisogno. È legata sia alla madre defunta che al padre tossicodipendente e, quando serve, è in grado di fornire a Frank una prospettiva diversa. Come nella mia vita, le donne nella vita di Frankie giocano il ruolo più importante, il che è fondamentale per il suo personaggio. È per questo che vi piace.
L’ultimo personaggio di questo film è stata la città di Philadelphia, più precisamente Aramingo e Frankford Avenue nel quartiere di Port Richmond. Quest’area è stata di grande ispirazione e ha offerto lo sfondo perfetto per il film, grazie alla diversità culturale dei suoi quartieri popolari.
Per la produzione, abbiamo lavorato con un budget molto ridotto. Uno dei più grandi insegnamenti che ho tratto girando per lavoro contenuti e video musicali è stato quello di creare video con un valore di produzione molto elevato, con un budget molto limitato. Per riuscirci, ho pensato che fosse davvero importante destinare la maggior parte del budget alle scene con dialoghi per ottenere una copertura completa, e poi girare per le strade in stile “guerriglia”. Ho girato a mano per unire entrambi i mondi, il che ha contribuito all’atmosfera e all’estetica generale che volevo creare.
Realizzare un lungometraggio è un sogno che si avvera e lavorare con questo cast per il mio primo film non è stata che la ciliegina sulla torta. Tutti loro, compresi gli attori giornalieri, hanno reso la mia vita e quella del montatore davvero facile. Le riprese di questi film indipendenti sono piuttosto rapide, circa 20 giorni per l’esattezza, quindi il numero di pagine che si girano in un giorno può essere estenuante e può davvero limitare la quantità di copertura che si ottiene. Devo quindi a Hopper, Dylan, Zoe, Wass, Jahlil, Cree e Rosanna il merito di essersi sempre preparati e di aver fatto centro ogni giorno.
Ho aspettato a lungo per realizzare un lungometraggio e mi sento molto fortunato. Ho una grande squadra, tra cui la Blue Fox Entertainment, che è stata estremamente disponibile e di supporto per tutto il tempo. Inoltre, il mio direttore della fotografia, Eric Foster, ha girato un film bellissimo e lo ha fatto con tempi stretti e una troupe ridotta. David Michaels, il produttore, ha creduto nella sceneggiatura fin dal primo giorno e ha convinto Hopper, Dylan, Zoe e Rosanna a firmare. Siamo riusciti a mettere insieme il progetto nel bel mezzo di una
pandemia e ce l’abbiamo fatta. Sono molto grato.
[Clarence Fuller]

È bello avere parte rilevante del cast artistico e tecnico personalmente a Roma per il lancio del film in Italia l’11 maggio. Non capita tutti i giorni.

(Franco Baccarini)

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