QUANDO, UN FILM DI WALTER VELTRONI

            Presentato a noi della stampa nella mattinata di martedì 28 marzo in un notissimo cinema della capitale, ma in anteprima assoluta nella serata di lunedì 27 all’interno del Bif&st (Bari International Film Festival), nella cornice del Teatro Petruzzelli di Bari, il film proposto da Lumière & Co. in collaborazione con Vision Distribution e SKY, in uscita giovedì 30 nei cinema italiani.

            Dal 2014, Veltroni si dedica alla regia ed alla scrittura di romanzi. Questo è il suo secondo film di finzione, al quale si aggiungono dieci documentari, ben quattro soltanto negli ultimi tre anni.

            Tratto dall’opera letteraria “Quando” (edita da Rizzoli), ovviamente dello stesso Walter Veltroni, il soggetto e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Veltroni insieme con Doriana Leondeff e Simone Lenzi.

            Apprezzabile la fotografia di Davide Manca, così come il montaggio di Mirko Platania, le musiche originali firmate da un pezzo di storia della musica italiana qual è Mauro Pagani. Il film, di genere commedia, dura 105 minuti ed è stato girato interamente a Roma, con poche scene nelle immediate vicinanze.

            Bravissimi ed affiatati, anche in conferenza stampa, i protagonisti: Neri Marcorè, Valeria Solarino, Fabrizio Ciavoni ed Olivia Corsini. Tra gli altri interpreti: Gian Marco Tognazzi, Dharma Mangia Woods, Ninni Bruschetta, Anita Zagaria, Elena Di Cioccio, Carlotta Gamba, Massimiliano Bruno, Michele Foresta, Stefano Fresi, con l’amichevole partecipazione di Pierluigi Battista.

            Veniamo alla sinossi.

            La giovane vita di Giovanni va in pausa nell’estate del 1984 a San Giovanni, durante il dolore collettivo per la morte di Enrico Berlinguer, per colpa dell’asta di una bandiera finita tragicamente sulla sua testa.

            Dopo 31 anni si risveglia dal coma, ed è come una nuova rinascita, da adulto. Tutto è cambiato, il mondo che aveva lasciato non c’è più: la sua famiglia, la ragazza, il partito tanto amato, tutto in questa nuova epoca è stravolto.

            Giovanni è come un bambino cinquantenne, deve imparare a muoversi in questa nuova dimensione, accettando anche la perdita dei vecchi legami e la scoperta di nuovi.

            Ad aiutarlo ci sono Giulia, una giovane e tormentata suora che si è presa cura di lui negli ultimi anni della sua degenza, e Leo, un ragazzo problematico affetto da mutismo selettivo.

            Grazie a loro Giovanni, oltre che a riprendere le normali funzioni vitali, troverà il modo di riuscire a comprendere la sua nuova esistenza e ad affrontare il passato, che ritornerà nelle sembianze di Francesca, la figlia avuta nella sua precedente vita.

            Un breve estratto di quanto dichiarato alla stampa da Veltroni: “Cosa succede nella vita di un uomo che si addormenta a 18 anni e si sveglia a 49? Giovanni, il protagonista, è stato colpito dal bastone di uno striscione durante i funerali di Enrico Berlinguer, segretario del Pci, nel 1984 e si risveglia dal coma nel 2015. Intanto tutto è cambiato. Nella storia: non ci sono più il Pci, la Dc, c’è stato Berlusconi… È caduto il muro di Berlino, non esiste l’Urss, l’euro ha sostituito la lira… E poi è cambiata la vita di Giovanni Piovasco. Al suo risveglio dovrà capire cosa ne è dei suoi genitori, della ragazza che amava, dei suoi amici. Dovrà fare i conti con una vita che gli è passata dormendo. Con i suoi sogni di diciottenne bruciati da quel sonno infinito. È la storia di un ritorno al mondo, di una rinascita, di un ragazzo nel corpo di un adulto che scopre come le cose, intorno a lui, siano radicalmente cambiate. Lo farà accompagnato da due persone: una suora che lo ha vegliato per molti anni e ora non sa più se gioire per il suo risveglio o soffrire perché lui ha riconquistato la sua vita e un ragazzo di diciotto anni che ha perso il desiderio di parlare con gli altri e si è chiuso in un silenzio che si infrange solo grazie all’incontro con Giovanni. Ho cercato di raccontare questa storia, tratta da un mio libro, intrecciando il percorso della comprensione di un mondo caotico e così diverso dal passato, dei mutamenti politici e tecnologici con quello della ricerca di affetti consumati dal tempo. Può essere una fiaba. Forse è un modo per parlare di questo tempo e di noi, oggi.”

            Una sufficienza piena, né più, né meno, per questo film di Veltroni, che beneficia non poco di due protagonisti in stato di grazia, Marcorè e la Solarino. Un film tra passato e futuro, che in qualche modo è riconducibile al primo documentario (questo, invece, lo ripetiamo, è un film di finzione) di Veltroni, del 2014, intitolato “Quando c’era Berlinguer”, ecco… appunto… “Quando”, e c’è anche, sullo sfondo, ma neanche troppo, Berlinguer ed il PCI, ma in una storia più ampia, tra quel passato ed il futuro, come detto.

(Franco Baccarini)

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